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Introduzione

Questo sistema ortopedico presenta alcune novità: la facile rimozione degli impianti, la sensibile diminuzione dei tempi chirurgici nella riduzione delle fratture e la possibilità di indurre, altrettanto praticamente, una compressione interframmentaria accertabile. L’affidabilità, confermata dalla casistica, è data dallo studio del razionale meccanico in ogni suo particolare. Il foro nella placca, a parità di diametro della vite, è minimo; la testa della vite è strutturata in modo da non spanare. La stessa vite si può inserire su placche di spessori diversi quindi, a catalogo, ci sono placche rigide e placche flessibili. La forma della placche e la distribuzione dei fori sono pensate secondo i dettami della Scienza delle costruzioni: massima tenuta con il minimo ingombro.

Il sistema Vitcone® è un sistema ortopedico di fissazione interna a stabilità angolare, che prevede l’accoppiamento conico tra la porzione tronco conica della testa della vite e il foro troncoconico complementare della placca (Figura 1).

Peculiarità del sistema è la parte superiore della testa della vite che sporge sulla placca: è stata progettata per la rimozione rapida e sicura della vite e per la presa del capo osseo durante la riduzione delle fratture. Questa estremità dilatata presenta esternamente un filetto ad elica sinistrorsa; alloggia superiormente, come tutte le viti, il recesso per il cacciavite. Nel caso in cui l’estrazione di una vite con il cacciavite fallisca, questa filettatura esterna nella testa permette, all’estrattore Vitcone®, semplice dispositivo (Figura 2), di rimuovere facilmente la vite tenace.
L’estrattore presenta, all’interno dello stelo cannulato, un primo tratto a madrevite sinistrorsa (Figura 3). Essa si avvita sul filetto della testa della vite, cioè la parte sporgente (sulla placca) di una vite accoppiata. La punta dell’estrattore giunge così in battuta sulla placca. Avvitato ulteriormente, l’estrattore provoca una forza assiale sulla vite, verso l’operatore, che la disaccoppia dalla placca stessa. Continuando a ruotare, l’estrattore si comporta come un cacciavite: trascina la vite fuori dal campo operatorio (Figura 4), permettendo la rimozione facile e certa della vite, quindi dell’impianto ortopedico.

L’estrattore non è solo uno strumento di rimozione ma anche di presa: avvitato sulla parte filettata della testa della vite, permette altresì di manovrare il capo osseo durante la riduzione della frattura (Figura 5). L’elemento sporgente della testa della vite diventa, dunque, un prezioso punto di appiglio per l’estrattore; tutto ciò si traduce in una diminuzione dei tempi chirurgici.
L’estrattore, avvitato sulla testa della vite, consente l’attacco di un secondo dispositivo proprio del sistema: il tenditore di placca Vitcone® (Figura 6) che serve per attuare la compressione interframmentaria o la distrazione dei capi di frattura.
L’entità della compressione tra i capi ossei, che si applica con il tenditore di placca  Vitcone®, si può decidere ed è misurabile applicando un comune torsiometro alla manopola dello stesso. (Figura 7).Nelle fratture si sono applicati valori di coppia in un range da 4 a 8 newton metro, a seconda della taglia del soggetto e del distretto osseo
Manca a riguardo uno studio sui valori ottimali da applicare, mentre appare certo che la compressione interframmentaria, indotta con il tenditore e mantenuta apponendo viti a stabilità angolare con lo strumento in situ in compressione, riduca i tempi di guarigione delle fratture e delle osteotomie.
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